EVAN GORGA 
IL TENORE COLLEZIONISTA
       
 
Evangelista Gorga, conosciuto come Evan Gorga, nacque a Broccostella, sulle alture di Brocco, il 7 febbraio 1865.
Apparteneva a una nobile famiglia: suo padre, Pietro Felice, era un proprietario terriero e stimato giudice conciliatore; sua madre, Matilde De Santis, era una nobildonna. 

Evangelista, il più piccolo dei loro undici figli, andò a studiare presso l’antico Collegio Ghiolieri, che per tradizione ospitava i figli delle famiglie nobili decadute.  Evan amò la musica fin da piccolo cercando di imitare le voci dei grandi artisti teatrali e questa passione lo accompagnò per tutta la vita.

Decise di intraprendere lo studio del pianoforte, favorito anche dal fatto che suo fratello maggiore possedeva un negozio di strumenti musicali. 

In poco tempo divenne un famoso accordatore e restauratore tra le classi nobili di Roma.

Evan studiò con costanza ed entusiasmo e ciò lo portò a diventare pianista presso la corte dei Savoia.  Il giovane Gorga fu anche imprenditore di strumenti musicali.

Propose la “Lira-Chitarra” (sistema Gorga), la quale rievoca la sagoma della Lira mentre è una vera e propria chitarra. Lo strumento permise alla fabbrica dei Gorga di guadagnare notorietà, tanto che la regina Margherita si congratulò con i fratelli e ne acquistò un esemplare per la sua collezione. 

Gorga, ricco, nobile e di bell’aspetto, iniziò ben presto una brillante carriera lirica come tenore. Questo lo portò a essere scritturato da Ricordi per la parte di Rodolfo nella prima assoluta della Bohème di Puccini diretta da Arturo Toscanini al Teatro Regio di Torino.  Era la sera del 1° febbraio 1896 e il teatro aveva i posti esauriti. Evan ebbe un successo strepitoso: fu richiamato sul palcoscenico, tra applausi e acclamazioni, per ben quindici volte. 

All’epoca un cantante lirico che fosse anche musicista era quasi una rarità. Secondo la tradizione, Evan, come cantante di successo ricevette in dono dieci corone d’alloro, due catene d’oro, una mazza da passeggio, un orologio da tavolo, un porta giornali, un binocolo di madreperla, un portasigarette e altri gioielli preziosi, che si offrivano ai cantanti di grande fama come valore simbolico. 

Nonostante il grande successo, nel 1899, dopo appena quattro anni, Evan Gorga abbandonò la sua splendida carriera lirica, per dedicarsi anima e corpo all’antiquariato e al collezionismo di strumenti musicali.  Gorga, fin da ragazzo si dedicò all’antiquariato e al collezionismo, raccogliendo oggetti di tutte le epoche. Grazie alla sua condizione di benestante e ai guadagni della professione lirica, raccolse più di 150.000 oggetti. 

Anche quando si ritirò dalle scene, Gorga investì tutte le sue risorse finanziarie ed umane per raccogliere strumenti musicali, reperti archeologici, ferri chirurgici, bronzi, bilance, stucchi, tabacchiere, costumi teatrali, urne, ferri battuti, lapidi e iscrizioni, bambole, vetri antichi, armi, cioè migliaia di oggetti della vita quotidiana per testimoniare l’evoluzione della civiltà dei popoli dall’Arcaico al ‘900.  Tutti questi oggetti furono poi sistemati dallo stesso Evan in trenta diverse collezioni, tra cui spicca quella degli strumenti musicali d’importanza mondiale.

La collezione archeologica è stata donata all’Università di Cagliari e comprende soprattutto manufatti in ceramica. I reperti, circa 130, appartengono al periodo che va dal 3° millennio a.C. al 2° secolo d.C. e provengono da diverse regioni italiane; un piccolo nucleo, invece, proviene da scavi greci, micenei e attici.  La raccolta di Gorga raggiunse ben presto grandi dimensioni, tanto che fu obbligato a prendere in affitto ben 10 appartamenti i quali divennero il Museo storico musicale.  Esso era rivolto ad un pubblico d’èlite: i suoi visitatori erano amici o personaggi illustri, tra cui Pietro Mascagni e Arturo Toscanini.

Fin dal 1929, però, indebitatosi molto per i suoi acquisti sconsiderati, Evan fu costretto a cedere le sue raccolte alla Stato Italiano, che le pose sotto tutela.  Il suo sogno era l’allestimento di un enorme, moderno teatro lirico, il Teatro Massimo del Popolo e l’istituzione di un Collegio Lirico, ma nel 1949 riuscì ad ottenere solo l’eliminazione dei debiti, un vitalizio e l’istituzione di dieci borse di studio per giovani musicisti di famiglie non benestanti, mentre lo Stato si assicurava i suoi tesori a buon mercato. 

Questi furono spostati in continuazione tra i depositi dei vari musei, dove furono rubati e danneggiati da allagamento, umidità e dispersi, tantoché oggi si può dire che quasi tutti i musei romani possiedono qualche reperto raccolto da Gorga. 

Delle tante collezioni solo quella musicale, ricchissima soprattutto di strumenti cordofoni, è rimasta integra e costituisce il nucleo fondamentale del Museo degli strumenti Musicali di Roma, uno dei più importanti del mondo. 

Evan Gorga si spense la mattina del 6 dicembre 1957 a causa di una broncopolmonite.